3771 Vincenzo Cimini News
18 giugno, 2018

Green Holding, missione negli Emirati Arabi

Nell'ultima settimana Green Holding ha avuto l'opportunità di effettuare un importante viaggio a Dubai e Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, per sviluppare relazioni commerciali che potrebbero confluire in uno sviluppo internazionale del gruppo nell'area attraverso accordi e joint-venture nel settore del trattamento dei rifiuti. Soprattutto la realtà di Dubai forse è più avanzata di quello che ci si potrebbe attendere dal punto di vista del ciclo dei rifiuti, tanto che le ultime politiche introdotte sono rivolte ai principi della cosiddetta economia circolare. Si tratta di una realtà dove viene impiegata nel settore molta manodopera importata da altri paesi in cui il margine di crescita della tecnologia è piuttosto alto ed ecco uno dei motivi per cui Green Holding potrebbe ritagliarsi un ruolo di primo piano grazie al proprio know-how.

Anche sul fronte della raccolta differenziata si sono fatti molti passi in avanti. Negli ultimi anni sono state lanciate campagne di sensibilizzazioni governative come My City My Environment[1]. I contenitori per la raccolta differenziata si trovano abbastanza diffusamente tra i quartieri di Dubai ad esempio, soprattutto davanti alle scuole. Dall'autunno 2016 bidoni per la differenziata sono stati consegnati per ogni singola villa od abitazione insieme a piccoli raccoglitori da tenere in casa. Con tanto di calendario con i giorni della raccolta del non riciclabile che rispetto all'Italia include anche il rifiuto organico che va deposto insieme ai rifiuti non ricilabili. L'altra particolarità è che i rifiuti riciclabili non vanno divisi ma gettati insieme nell'apposito bidone davanti a casa. Dubai Municipality ha anche aperto “Smart and Sustainable Oasis Recycling Centre”, una sorta di isola ecologica all'interno dell'Al Manara Center, dove i cittadini possono portare 15 diversi tipi di materiali: dal legno alle lampadine, dagli elettrodomestici a plastica, cartone, vetro e via dicendo. Ancora molto si deve fare per la raccolta del rifiuto organico: negli Emirati c'è un grande spreco alimentare tanto che ben il 35% dei rifiuti prodotti nel Paese sono rappresentati proprio dall'organico.

Gli Emirati Arabi Uniti da alcuni anni hanno deciso di promuovere anche iniziative concrete nel campo delle energie rinnovabili. Nel 2012 il primo ministro e governatore di Dubai, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, ha lanciato il motto “a Green Economy for Sustainable Development” con un progetto a lungo termine per la realizzazione di un’economia ambientale e sostenibile. A questo si sovrappone il Piano Dubai 2021 e “Dubai Clean Energy” , programma con l'ambizioso obiettivo di produrre in modo pulito entro il 2050 il 75%  dell'energia necessaria al fabbisogno nazionale. Tra gli obiettivi nazionali c'è il cosiddetto “Green Life”, ossia tutte quelle politiche per razionalizzare l'utilizzo di energia e delle risorse idriche e per ottimizzare e migliorare lo smaltimento ed il riciclo dei rifiuti commerciali e privati. Con tutte queste premesse e con gli incontri più che positivi avuti con i principali attori istituzionali e non, per Green Holding e per questi territori potrebbero consolidarsi relazioni e accordi di primo piano con la possibile creazione di join-venture finalizzate a sviluppare sinergie per la realizzazione di impianti (Waste to Energy), per l'introduzione di know how nel settore delle bonifiche ambientali ( business che si prevedono in grande sviluppo) e per la creazione di attività tese a valorizzare il percorso di filiera in parte già strutturato:  captazione e sfruttamento del biogas, trattamento fanghi, parchi fotovoltaici, recupero scorie, riciclaggio pneumatici, ecc.

Vincenzo Cimini