1389 Vincenzo Cimini Articoli
17 maggio, 2019

Fattore umano e tecnologia: l'identikit di un CFO di successo

Formazione e sviluppo. Questi gli ambiti in cui i Cfo dovrebbero investire maggiormente per diventare i migliori sul mercato. Ne è convinto Christian Vasino[1], Ceo e fondatore di Chaberton Partners, protagonista nelle scorse settimane di un articolo uscito su “Il Sole 24 Ore”. Secondo Vasino all'interno di un'azienda bisogna applicare il concetto di efficacia e di efficienza, derivanti proprio da una particolare attenzione allo sviluppo delle tecnologie ed alla formazione del personale, per neutralizzare il rischio di obsolescenza che può essere sempre dietro l'angolo. «Per esempio – scrive Vasino -  è molto importante il rapporto Cfo/Risorse umane. I dipendenti sono spesso la voce di costo più alta in azienda, ma identificare il capitale umano come una semplice voce di costo non porta benefici alla crescita. Il Cfo è chiamato a comprendere il valore delle persone e i relativi investimenti necessari per farle rendere al meglio, soprattutto al giorno d’oggi dove le competenze e i talenti sono sempre più difficili da trovare e trattenere». Non c'è dubbio che la spinta innovativa all'interno di una società  sia messa in azione proprio dal personale. Secondo Vasino è assolutamente necessario per un Cfo saper riconoscere la propensione al talento finalizzata al successo all'interno della forza lavoro, altrimenti corre il rischio che il suo team navighi piuttosto svantaggiato e così l'intera azienda. Riconoscere il talento significa non solo saperlo individuare all'interno ma anche essere attrattivi all'esterno, in modo da poter catalizzare il personale più competente e valido di un certo settore. Se invece non scatta questo meccanismo, sarà la concorrenza ad accaparrarsi quella risorsa che magari potrebbe fare davvero la differenza. Questa incapacità di attirare e selezionare i più bravi può dipendere sia da limiti nel processo di selezione od anche, come spesso capita, a causa di investimenti inadeguati. Questo principio non vale solo nell'attirare forze nuove di talento ma anche nel saper trattenere i migliori: partenze di personale valido non generano solo la perdita di un bagaglio preziosissimo di esperienza ma causano anche uno spreco di risorse notevole tra individuazione e formazione del sostituto. Ci si chiede fino a che punto l'intelligenza artificiale ed i robot andranno a sostituire l'operato ed il ruolo umano e quale approccio debba avere un Cfo di successo verso queste dinamiche. Secondo Vasino, la centralità del fattore umano rimarrà indiscutibile. E dunque non sarà con la robotica che si potrà sopperire all'assenza di talento e di tutti quei valori umani di una forza lavoro che può essere in grado di fare la differenza, di essere lo spartiacque tra un successo od un fallimento. Semmai l'automazione e l'intelligenza artificiale saranno particolarmente vantaggiose per consolidare i dati aziendali utilizzando i big data e facilitando la capacità di analisi dei dati, disponibili in tempo reale: le previsioni dunque verranno generate immediatamente e messe a disposizione degli stakeholder o dei capi reparto interessati in modo che le decisioni possano essere prese in modo ancora più tempestivo. Il Cfo del futuro[2] presso una compagnia regtech con sede a Singapore sarà dunque colui che fornirà in tempo reale quegli approfondimenti necessari a creare un valore operativo, grazie al monitoraggio continuo di inventari, flussi di cassa, vendite, ecc. Il ruolo del Cfo dunque continua ad evolvere e la sua rilevanza e crucialità sarà sempre più marcata. «I direttori finanziari più competenti – conclude Vasino -  sono quindi quelli che sanno tradurre i complessi messaggi economici in termini comprensibili per i Ceo, i direttori di altre divisioni, gli investitori, i clienti, i fornitori, i finanziatori e gli analisti che esaminano le prestazioni finanziarie. Ciò che i Cfo raccontano influisce sulla valutazione dell’azienda. Per far fronte alle nuove sfide, il Cfo di oggi deve possedere una padronanza di base del business, mostrare una solida conoscenza dei dati finanziari e relativi al capitale umano, essere in grado di comunicare complessi messaggi finanziari, collaborare in maniera efficiente con i direttori Hr, i Cio e i Ceo. Potremmo quindi dire che l’attuale ruolo del Cfo è quello di colui che tiene in mano i fili di tutta l’azienda. In un mondo così fortemente competitivo, l’ottimizzazione delle risorse finanziarie di una società non può non passare attraverso anche a quella delle risorse umane e tecnologiche. Ogni elemento è strettamente connesso all’altro, e il Cfo è colui che deve fare in modo che queste connessioni funzionino al meglio».

Vincenzo Cimini